Estratto da Gazzetta Del Gusto 16 Maggio 2022
Al limone, al tartufo, all’aglio nero, al basilico: si possono preparare in casa o comprare già pronti. L’importante è che l’olio di oliva usato sia extravergine di qualità. Ne parliamo per questo con il nostro esperto Claudio Vignoli per un consiglio sugli abbinamenti più interessanti
Che cosa sono gli oli aromatizzati? Come si preparano e come si usano in cucina? Premesso che sarebbe meglio parlare di “condimenti” aromatizzati a base di olio di oliva, oggi con la dicitura “olio aromatizzato” si definisce un olio a cui è stato aggiunto un ingrediente, fresco o essiccato, o un aroma naturale in grado di trasferire il suo profumo, senza però modificare il gusto originale del prodotto.
L’origine degli oli aromatizzati
L’abitudine di insaporire l’olio di oliva con l’aggiunta, per esempio, di aglio, foglie di basilico, alloro o rosmarino, affonda le radici nella tradizione contadina e mediterranea. Uno dei grandi classici è sicuramente l’olio piccante, che in Calabria viene preparato ancora oggi friggendo i peperoncini rossi, per essere poi servito con pezzetti di pane da intingere.
Prendendo l’ispirazione proprio dalle vecchie ricette e abitudini, molti produttori di olio di oliva si sono attrezzati per proporre una gamma assortita di oli aromatizzati pensati non solo per il mondo dell’alta ristorazione, ma anche per l’uso domestico.
A seconda degli ingredienti usati, questi condimenti diventano il completamento perfetto per aggiungere note particolari a verdure, crude o grigliate, carni alla brace, pesce e perché no, anche ai cocktail. Abbiamo chiesto a Claudio Vignoli, sommelier e consulente oleario, di raccontarci qualcosa in più sul mondo degli aromatizzati e sul loro impiego a tavola.
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Alla scoperta degli oli aromatizzati