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Bioeconomia, sfide e opportunità

Da 1 Febbraio 2022Nessun commento

Nella sfida verso la sostenibilità, il recupero e la trasformazione dei materiali di scarto provenienti dall’agricoltura, dalla selvicoltura e dall’industria del legno, oltre che dai rifiuti urbani, è ormai il nuovo modello di business e dischiude interessanti opportunità per gli operatori del settore.

Anche nella produzione agricola si è fatto largo il concetto di BIOECONOMIA: un nuovo approccio produttivo che restituisce ai materiali di scarto una nuova funzione produttiva. Li rimette in circolo, dando loro un valore. Anche per questo è corretto parlare di UP-CYCLING più ancora che di RE-CYCLING. L’up-cycling è un’opportunità non solo per rendere sostenibili le produzioni ma anche per diversificare anche il reddito dell’agricoltore.

L’Italia in questo ambito si è posta come obiettivo di aumentare l’attuale produzione della BIOECONOMIA italiana (circa 250 miliardi di euro/anno) e il livello di occupazione (circa 1,7 milioni) del 20% entro il 2030 (fonte: https://www.agenziacoesione.gov.it/strategia-italiana-per-la-bioeconomia/). Per questo sono stati predisposti investimenti in ricerca, sostenuti anche dall’Unione Europea.

Guardando al mondo dell’olivicoltura, grandi opportunità possono arrivare dalla sansa di oliva. Lo smaltimento del residuo derivante dalla spremitura delle olive (che consiste in bucce, noccioli e polpa pressati) solitamente rappresenta un costo e un impegno notevole per il frantoio. Eppure oggi la sansa è una materia prima sempre più ricercata sia per usi industriali (come biocombustibile e mangime) sia per usi domestici (bio-pellet per caldaie e stufe). Il suo recupero e la sua trasformazione, dunque, rappresentano una grande opportunità per il produttore olivicolo.

Il nostro Gruppo nei prossimi 4 anni affiancherà COBRAM Estates Olives, azienda agroalimentare australiana, nell’integrazione all’interno delle proprie attività delle tecnologie per l’essiccazione controllata della sansa denocciolata. L’obiettivo è facilitare e migliorare l’efficienza delle suddette operazioni a valore aggiunto. Il materiale ottenuto potrà essere convertito in biocombustibile per impianti industriali di grandi dimensioni, centrali elettriche, cementifici, o impianti domestici, ma potrà anche trovare uno sbocco nell’industria della produzione di mangimi.

Seguiremo COBRAM Estate Olives in tutte le fasi, attraverso un percorso che parte dalla selezione dei fornitori per la progettazione e realizzazione degli impianti, fino all’analisi del mercato e allo sviluppo del business.

Complessivamente nei prossimi 4 anni COBRAM Estate Olives investirà circa 7 milioni di euro per l’installazione di 6 impianti industriali di essiccazione per convertire gli scarti della lavorazione delle olive provenienti dagli uliveti di sua proprietà in Australia.

Gli essiccatori industriali oggi rappresentano un alleato indispensabile nell’agricoltura permettendo al produttore di inserirsi perfettamente nel nuovo modello di economia “circolare” generando valore dagli scarti della produzione.

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